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1.
Senza Titolo 03:42
2.
Umili Titani 02:14
3.
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5.
6.
La borgata 02:58
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8.
9.
Detenuti 01:19
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12.
Maternità 02:20

about

Susanna Barsotti : acquarelli
Marco Colonna : clarinetto, clarinetto basso, sax tenore
Mario Cianca : contrabbasso
Giulia Cianca : voce

credits

released March 31, 2022

Le figure dipinte dei racconti di Subalterni nascono a partire da una riflessione sulla fragilità sociale nel mondo odierno. Il fine primario era quello di utilizzare l’acquerello – medium leggero, rarefatto, da molti percepito come ‘delicato’ – non per alleviare il peso delle responsabilità quotidiane, non per obbedire al totalitarismo della leggerezza e della distrazione comunitaria (quella dei social ad esempio), ma per dare voce a chi arriva ultimo; a chi, vuoi per vicissitudini private, vuoi per fenomeni più ampi, dal principio del benessere viene tagliato fuori per cause di forza maggiore.
Era mio interesse – mio e di Limoni blu, un progetto artistico che compie ormai tre anni e sotto il cui nome si cela la gran parte dei miei lavori – di uscire dall’isolamento, a fronte dei rivolgimenti storici della nostra epoca, quali i conflitti, gli strascichi della pandemia, e altri problemi conseguenti lo sviluppo feroce della società dei consumi.

Era necessario che il côté ‘sociale’ di questa faccenda instaurasse una dialettica con dei modelli artistico culturali, che riguardassero più aspetti dell’arte: la letteratura ad esempio, o il cinema; che si inserisse cioè in una ‘tradizione’ e che comunicando con questa generasse soggetti nuovi. La New Ethic Society stava lanciando un messaggio affine, promuovendo con intelligenza il compito etico-civile dell’arte, nonché la necessità di comunicare tra artisti. Di uscire, insomma, dall’isolamento, dall’individualismo e dalla competizione.

Nasce da questa affinità, dunque, l’elaborazione del progetto Subalterni, inizialmente seguendo la falsariga pasoliniana – con la ripresa, in particolare, degli scenari cinematografici che caratterizzano Accattone (1961) o La ricotta (1963), in cui Pasolini colpisce la società borghese esaltando implicitamente la vitalità particolaristica del mondo rurale e di borgata – poi virando verso modelli del passato pre-bellico e pre-capitalistico, lasciando aperte le interpretazioni in chiave attuale.
Seguendo questo pensiero, le origini versiliesi mi hanno riportato quindi verso la figura di Lorenzo Viani (Viareggio 1882 - Ostia 1936), pittore e narratore, artista pressoché dimenticato dalla critica, incline a sottrarsi alle avanguardie e a seguire una propria contraddittoria estetica, esaltatore della povertà del mondo popolare marinaresco ma al tempo stesso non esattamente bendisposto nei confronti di un’arte veramente sociale, destinata e subordinata all’educazione borghese. Viani, artista disobbediente, controverso e decisamente sui generis, sentì prima ancora del secondo conflitto mondiale (e quindi ben prima dell’avvento della società capitalistica) il bisogno di recuperare la genuinità e la verità del mondo dei poveri, facendoli in questo modo partecipi della storia. Nel mondo vianesco i derelitti assumono un peso ontologico tale da essere rinominati nella loro totalità con il neologismo ‘vàgeri’, personaggi di un mondo emarginato e vario, ma inclusivo e onorifico, che trasmette rispetto etico e estetico nei confronti dei viandanti, dei folli, degli ubriaconi.

L’impresa che mi sono proposta di affrontare è stata dunque quella di trasporre, ‘tradurre’ certe forme e certi soggetti di Viani nella tecnica che asseconda maggiormente le mie inclinazioni, cioè l’acquerello. Ho cercato, in ultima analisi, di conferire ‘attualità’ al mondo dell’emarginazione, conferendo attualità ad alcuni soggetti (si vedano infatti la mamma e il bambino di quelli della guerra, ma anche la famiglia di poveri, che ricalca da vicino un disegno di Viani) e alternando a questi ultimi iconografie più note, alcune vicine al mondo religioso, ma pur sempre consegnate ad una dimensione laica, universale, della subalternità.

Susanna Barsotti, Limoni Blu

Un’immagine dedicata ad una serie di incontri dedicati a Dante, mi ha fatto scoprire il lavoro e la sensibilità di Susanna Barsotti. Una volta incontrata la persona e avere dato un volto al gesto, non c’era altro da fare che aspettare l’occasione per poter collaborare, visto che le sensibilità si sono dimostrate, fin da subito, molto vicine.
La proposta di un lavoro su Viani è germogliata in modo spontaneo, per associazione, ed una volta visto le immagini, quel loro sottendere racconto, ma anche il loro modo di trasformare il contesto della narrazione, aspettavo di avere il suono giusto con cui realizzare un quadro sonoro in cui inserire tale narrazione.
Il trio che da “voce” agli acquarelli di Susanna è di recentissima formazione, ma è parte integrante di un lavoro più ampio di ricerca e confronto partito e costruito intorno al progetto New Ethic Society. Ma il camerismo anarchico, proprio di questa atipica formazione, rappresentava il medium perfetto per interpretare quei salti cromatici, quelle trasposizioni di luoghi e confini sulla carta che mi hanno appassionato fin da subito. Ho scelto di non “scrivere” musica. Ma di “leggere” nelle opere di Susanna la narrazione, le forze, i piani su cui costruire le improvvisazioni. Usarli come vere e proprie partiture, per non essere commento, ma altra dimensione del suo lavoro.

Marco Colonna - New Ethic Society

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New Ethic Society Rome, Italy

Costruire un villaggio. La materia principale per costruire un villaggio non è il fango o la pietra, la roccia o il legno, ma lo spirito che crea le relazione fra i suoi singoli abitanti.

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